Chi siamo
In questi ultimi dieci anni il nostro territorio è stato oggetto di tentativi di speculazione e di stravolgimenti che ne avrebbero minato irrimediabilmente le caratteristiche e l’unicità: solo attraverso l'impegno e la tenacia di coloro che lo vivono come bene insostituibile si è salvato dal deturpamento e dalla barbarie di quanti pensano che tutto sia lecito pur di perseguire i loro obiettivi.
Il 14 aprile 2012, all’indomani della notizia del possibile insediamento a Carpignano Sesia di un pozzo esplorativo, presentato da Eni S.p.a., prende vita tra i cittadini di Carpignano Sesia e dei paesi limitrofi il Comitato D.N.T. (Difesa Nostro Territorio) con l’obiettivo di DIFENDERE SALUTE, AMBIENTE, LAVORO E DIRITTI. L'operato del comitato inizia con lo studio del progetto e con la raccolta firme, prosegue con azioni a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale per ottenere sostegno politico: vengono anche coinvolti enti e associazioni come il FAI, la Presidenza di Slow Food International, i responsabili di Pro Natura di Novara, aziende vitivinicole e agroalimentari del territorio.
A seguito delle azioni intraprese, nel giugno del 2013, ENI ritira il progetto denominato “Carpignano Sesia 1”, riconoscendo in pratica l’impatto negativo del pozzo esplorativo sul territorio. Un anno dopo però ENI torna alla carica con un nuovo progetto, “Carpignano Sesia 1 Dir”, che presenta alcune varianti rispetto al precedente, ma di fatto è ancora devastante per l'ambiente. Il DNT non si è lasciato scoraggiare e ha continuato la sua lotta contro questo nuovo scellerato progetto che avrebbe distrutto il nostro territorio e la salute di tutti: in una terra caratterizzata da particolare produzione di prodotti agroalimentari, fra cui spiccano il vino, il miele, il riso e in cui si trovano importanti riserve idriche indispensabili anche per il futuro, sarebbe stato devastante permettere un insediamento di estrazione di idrocarburi. Il territorio interessato all’insediamento dei pozzi è classificato come area di ricarico delle falde utilizzate per il consumo umano a cui attingono anche gli acquedotti della città di Novara, e quindi i rischi per la salute sarebbero stati enormi.
L’attività incessante del Comitato Dnt, fatta di iniziative di mailing al Ministro dell’Ambiente Galetti, incontri presso la sede della Regione Piemonte con il Presidente Chiamparino e gli assessori Giuseppina De Sanctis e Alberto Valmaggia, ricorsi al TAR, osservazioni al progetto “Cascina Alberto” proposto dalla Shell, serate di confronto e dibattito con parlamentari di ogni schieramento politico, ha permesso di raggiungere il nostro obiettivo. Non possiamo dimenticare l'importante azione di “TerrAmiamo” (campagna che ha proposto l’acquisto dei terreni sui quali sarebbero dovuti sorgere gli impianti di estrazione), conclusasi positivamente nel maggio 2017 con l’atto di acquisto collettivo dell'area, sottoscritto da circa trecento persone. A seguito di tutte queste azioni, nonostante lo “Sblocca Italia”, nel 2018 ENI rinuncia definitivamente al progetto di trivellazione del pozzo petrolifero esplorativo e a gennaio 2019 arriva il decreto definitivo del MISE che metterà una pietra tombale sul permesso di ricerca "Carisio”. Nel mese di maggio del 2021 anche sul permesso “Cascina Alberto” si metterà la parola “fine”: il MISE accoglierà la richiesta di Shell Italia di archiviare il procedimento di VIA del progetto.
Dopo due anni di pausa, dovuta anche all’emergenza “covid”, il Comitato ha ripreso la sua attività. Purtroppo assistiamo ad una ripartenza di nuovi programmi di trivellazione, in totale contrasto con quanto affermato dall'Europa in tema di transizione ecologica ed anche in contrapposizione al PNRR nel quale si parla tanto di svolta green. Il DNT presterà, come al solito, massima attenzione agli sviluppi possibili, anche considerando alcune opinioni deliranti sul ritorno a carbone e/o nucleare a seguito dei recenti eventi bellici.
L'impegno di tutti ha portato a un grande risultato, anche se non si può abbassare la guardia: è tempo di un radicale mutamento di prospettive nel disegnare i futuri sviluppi delle condizioni di vita sul pianeta. Pur mantenendo la difesa del territorio come obiettivo principale, vogliamo dare un’impronta nuova alla nostra missione, dedicandoci ai temi legati alla transizione energetica e alle problematiche legate al cambiamento climatico. Una proposta di lavoro per il futuro immediato potrebbe essere quella di interessarci alle comunità energetiche rinnovabili.
i nostri boschi
La natura non è un posto da visitare. E casa nostra.
(Gary Snyder)